Rivista Music@

Rivista Music@ n. 9 anno 2008

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Lasciate che i bambini vengano alla musica
9
Luglio - Agosto
2008
Allegati
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Editoriale

On. ministri Gelmini e Bondi sorprendeteci!

Ci ha colpiti la sfida rivolta da Adriana Asti, first lady del ‘nuovo’(?) Festival di Spoleto, a Giorgio Ferrara, neo direttore del festival, nonché suo consorte. ‘Sorprendimi’, gli ha detto, voglio vedere che sai fare’. Lei sa già che il suo Giorgio la sorprenderà, perché del festival conosce programmi presenti e futuri, nei quali anch’ella vi ricopre un ruolo importante, come attrice e consigliera, ma anche perché non può bocciare suo marito (e sè medesima). Facendo nostro il suggerimento della Asti, rivolgiamo la sfida a due ministri del nuovo governo Berlusconi, responsabili della Scuola ed Università e dei Beni Culturali. Ma noi, a differenza della Asti, ci facciamo sorprendere solo dai fatti. Per la ministra Gelmini ci ha incoraggiati nella sfida, oltre che l’interesse professionale, una dichiarazione di sua sorella, insegnante, che la conosce bene. ‘Mia sorella vi s tupirà’, ha detto. E noi lo speriamo davvero. Perché se non riuscirà a stupirci neppure un po’,vorrà dire che la scuola d’arte (Conservatori e Accademie) è rimasta così come l’ha ereditata, cioè a dire nella più grande confusione ed incompiutezza legislativa. A lei,poi, una richiesta concreta vogliamo porgerla. Il suo predecessore, Fioroni, su consiglio dell’ex ministro Berlinguer, ha messo mano ad una rivoluzione epocale nel mondo scolastico italiano: contemplare la presenza della musica, ‘teoria’ e soprattutto ‘pratica’, nella scuola dell’infanzia e nelle elementari, da dove mancava, come raccontiamo dettagliatamente in questo numero. Fioroni, con quel decreto, ha compiuto un gesto dal forte valore simbolico, con il quale, finalmente, possiamo sentirci alla pari di tutte le altre nazioni europee. Per carità, ministro Gelmini, non cancelli di fatto una buona iniziativa di Fioroni, anzi trovi i mezzi necessari per darle pratica attuazione. Si legga ciò che scrive Luigi Berlinguer in questo numero. Ci contiamo. Lei, invece, ministro Bondi, ci deve sorprendere ad ogni costo. Un poeta al potere è ciò che da tempo sognavamo. Da Lei ci attendiamo molto per il prossimo futuro, anche se nei primi passi al ministero è già inciampato su questioni di principio che ci fanno temere. La nomina di Elkann a "consulente per gli eventi ed ambasciatore della cultura italiana all’estero" ci sembra un passo falso. Alain Elkann non è John, il capo Fiat, e il Ministero non è la Fiat e neanche la Ferrari, il cui capo, Montezemolo, Berlusconi ha voluto al suo fianco in un incarico analogo a quello di Elkann. Lo scrittore Alain, direttore del Museo Egizio di Torino, era il consigliere di Urbani, su suggerimento di Sgarbi, e Lei lo richiama al Ministero? Non sarà che quel ‘Manifesto per la bellezza’ che Elkann ha fatto uscire e firmare da tout le monde, gli era stato suggerito magari da Lei - ministro in pectore - per potergli affidare gli incarichi che prontamente gli ha affidato ancora prima di insediarsi nel suo incarico ministeriale? E poi quella parola ‘eventi’. La cassi dal suo vocabolario, anche perché sta male in qualunque verso di poeta. Noi ci attendiamo una bella quotidiana normalità, in un paese che rispetti la cultura e l’arte; questo ci attendiamo dai nostri governanti. Che ce ne facciamo degli eventi che bruciano una montagna di soldi in un attimo e lasciano tutto così come’è? La Commissione centrale musica, insediata da Rutelli e che, a detta di tutti, grida vendetta al cospetto della nazione per certe presenze malsane, altra mossa falsa, lei l’ha avallata. Ma allora? E non sembra che voglia ripensare a quel decretoregolamento, che tutti ritengono ‘mortale’ per la vita musicale in Italia; anche quello lo lascia come l ’ha trovato? E le tante iniziative affossate in questi ultimi anni, nonostante la crescita del Fus, perché i nuovi fondi dovevano servire per ‘le nuove istanze’, come sentenziò l’ineffabile Montecchi, anche quella storia la lasciamo così com’è? Al poeta, prima che al ministro, Bondi, ripetiamo: sorprendici!