Inaugurato il nuovo auditorium del Conservatorio Casella
Dal 7 maggio 2011, a due anni dal terribile terremoto, l’Aquila ed il Conservatorio Casella hanno, grazie alla solidarietà del popolo Giapponese, anch’esso sconvolto di recente da un cataclisma ancora più grande di quello italiano, un gioiello dell’architettura,- la ben nota rivista DOMUS racconta la storia della costruzione con i fumetti: pubblichiamo, a fronte, la prima puntata - che il mondo accademico degli architetti invidia, destinato alla musica. L’Auditorium , costruito con tecniche e materiali di avanguardia, su progetto dell’architetto giapponese Shigeru Ban e pagato interamente dal Governo del Giappone, è, nella modernità delle tecniche di costruzione e nella leggerezza dei materiali impiegati (la struttura dell'edificio è composta di una doppia intelaiatura di acciaio, rivestita all’esterno da un enorme drappo rosso, e riempita all’interno con sacchi di sabbia ed argilla espansa; colonne di tubi di cartone pressato di varia larghezza ed altezza che caratterizzano lo stile dell'architetto, rivestono all’interno l’Auditorium e all’esterno conferiscono alla costruzione una monumentalità insospettabile) anche un gioiello di compostezza e classiche proporzioni, e soprattutto, un segno inequivocabile di solidarietà e di speranza. Abbiamo già raccontato la storia di questo auditorium, storia travagliata, ma sempre illuminata dalla determinazione dell’Ambasciatore giapponese in Italia, Ando, che non ha mai mollato anche quando, per decisione italiana, è stato cambiato sito e struttura. L’Ambasciatore ha sempre ribadito la sua volontà di veder costruito l’Auditorium. Ora che l’Auditorium esiste, ogni volta che vi si farà musica, il pensiero andrà alle vittime del terremoto ed ai fratelli giapponesi che ad una città nota per le sue tradizioni culturali, hanno voluto donare una nuova casa per la musica. Accompagnava l’ambasciatore Hiroyasu Ando, in procinto di rientrare in Giappone, il direttore dell’Istituto giapponese di cultura a Roma, Fumio Matsunaga.
All’inaugurazione erano presenti al gran completo le autorità cittadine, primo fra tutti il sindaco Cialente, c’era il nuovo capo della Protezione civile, Gabrielli, che ha seguito la costruzione dell’Auditorium, c’era il direttore generale dell’AFAM, Civello, il presidente del Conservatorio Tordera, ma anche l’artefice di tale miracolo architettonico, Shigeru Ban e l’ingegnere del suono, dott. Daniel E. Commins, visibilmente soddisfatto, anzi entusiasta del risultato sonoro dell’auditorium. Forse in Italia non esiste un Auditorium, della capienza di 250 posti circa, come quello del Conservatorio Casella, con le medesime eccellenti caratteristiche acustiche.
D’ora in avanti i musicisti vorranno venire a suonare a L’ Aquila, per provare di persona questa meraviglia tecnico-musicale. Il direttore del Conservatorio, Carioti, ha fatto gli onori di casa, introducendo i singoli interventi (compresi quelli destinati alla lettura dei messaggi ufficiali inviati dai due governi) e presentando gli artefici di questo piccolo grande miracolo giapponese. Anch’ egli ha invitato tutti a non dimenticare i morti, perché anche il Conservatorio ha avuto la sua innocente vittima, Susanna Pezzopane, nel cui ricordo, Annalisa Tiberti ha suonato con commossa partecipazione la celebre ‘pavane’ di Ravel. Hanno aperto il concerto inaugurale i due inni nazionali, italiano e giapponese, affidati alla Symphonic Band, un complesso sorto in seno al Conservatorio e composto da docenti ed allievi, nei mesi immediatamente seguenti al terremoto, cordinato dal m. Giuseppe Berardini, e che, di recente, si è fatta già apprezzare fuori dell’Aquila ed anche fuori dai confini nazionali. Sotto la direzione di Tomomi Nishimoto, la Symphonic Band ha poi suonato il notissimo ‘Gabriel’s Oboe’ di Ennio Morricone, dalla colonna sonora del film ‘Mission’ ed una trascrizione del ‘Bolero’ di Maurice Ravel. Bis e applausi lunghissimi.