Rivista Music@

Rivista Music@ n. 32 anno 2013

Coeprtina Music@ n.32 mar-apr 2013
Napolitano denuncia: cultura trascurata e sottovalutata
32
Marzo - Aprile
2013
Allegati

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Editoriale

Parole che Monti non conosce e non pronuncia. O pronuncia a sproposito

Ci deve essere un buco nel dizionario di Mario Monti. Solo un buco potrebbe giustificare l'assenza di qualche termine dal suo vocabolario pubblico, e, immaginiamo, anche privato. Che è successo alla lettera 'C' del dizionario del prof. Monti? Perché, non c'è occasione per il premier Monti - che in questo va ad allungare la lista dei suoi predecessori e di tanti leader politici italiani di ogni schieramento - di pro-nunciare la parola 'CULTURA'? Non la conosce, per il buco nel suo dizionario, o ha paura di mordersi la lingua, pronunciandola, e perciò la evita accuratamente?
Ad onor del vero, Monti, ad un certo punto sembrò voler riparare. Seduto, da Fazio, sulla poltrona di 'Che tempo che fa', provò a pronunciare quella parola; solo che, nel timore di mordersi la lingua, non l'ha sputata fuori da sola, con la necessaria sottolineatura che il caso richiedeva. L'ha sibilata, spostando l'accento su altri due termini, molto ricorrenti nel suo vocabolario pubblico e che egli ha messo appresso: 'cultura della politica, cultura dell'economia'; ambedue mancano in Italia, ha detto il premier, allo stesso modo - diciamo noi - in cui il termine 'cultura', manca dal suo vocabolario. E si è battuto per convincere il pubblico televisivo che quelle due culture: politica ed economica, devono assolutamente crearsi in Italia; esattamente come noi ci batteremo perchè il termine CULTURA faccia parte, d'ora in avanti, del suo vocabolario, oltre che dei suoi interessi, anche in previsione di un suo coinvolgimento nel prossimo governo del paese.
Altra falla nel suo vocabolario, alla lettera 'S'. Mai sentita nominare, neppure en passant, il termine 'SCUOLA' nei suoi discorsi. Sembrava voler mettere una toppa , ancora nel salottino di Fazio, quando ha pronunciato la parola SCUOLA, forse per la prima volta, in pubblico. Il fatto è che l'ha pronunciata per inveire 'contro' la scuola, contro gli insegnanti, che della scuola sono le colonne portanti, come ha dimostrato - ironia della sorte! - proprio all'indomani di quella sua inutile invettiva, un rapporto internazionale di Pearson-The Economist che ha chiarito come le nazioni ai vertici della classifica mondiale per qualità dell'istruzione, sono nazioni che degli insegnanti hanno una considerazione all'opposto di quella manifestata dal premier Monti, già prof.
La parola SCUOLA è presente anche nella ben nota 'agenda' del prof., gli serve per dire che premierà il merito. In parole povere: vuol dare più soldi ai bravi insegnanti. Ma non l'aveva detto anche Mariastella Gelmini?