Rivista Music@

Rivista Music@ n. 28 anno 2012

MUSIC@_n28_mag-giu2012_copertina
Dalla Germania per gli studenti dell'Aquila
28
Maggio - Giugno
2012
Allegati
Music@ n.28 - Sommario [ pdf - 90.76 KB]

Per chiedere l'iscrizione alla newsletter collegata, cliccate qui

Editoriale

Due illustri giornalisti, addentro alle cose di cui anche noi vogliamo parlarvi, hanno tracciato i ritratti, impietosi ma veritieri, di due ministri del governo Monti: Boeri sul Corriere e Merlo su Repubblica (questo secondo articolo lo riproduciamo in ‘Letto sulla stampa’); il primo del ministro Profumo, titolare del dicastero dell’Istruzione, Università e via dicendo - che noi avevamo salutato come il ‘messia’ al suo arrivo a viale Trastevere, dopo la tragicomica reggenza della Gelmini - al quale, Boeri tecnico-giornalista, rimprovera di aver finora detto soltanto parole, niente fatti: sull’edilizia scolastica, sul merito degli insegnanti,  sugli insegnanti medesimi, sugli investimenti per la scuola fatti intravedere e dei quali non si ha traccia alcuna, laddove il mondo intero, Brasile compreso, investe in forma zione pensando al futuro. Finora il nostro ministro ha solo proposto ‘scuola in chiaro’ e forum sul ‘valore legale’ dei titoli di studio quest’ultimo molto contestato. Per  Conservatori e Accademie - la cosiddetta Alta Formazione Artistica - il Ministro ha ricevuto poche settimane fa alcuni autorevoli rappresentanti,  ma sono ancora in ballo il completamento della riforma degli studi, e molti problemi su specifiche questioni.

Anche qui parole , parole, sebbene dette da chi questi problemi li conosce e li capisce - cosa che  dalla Gelmini era impossibile soltanto sperare. Un ministro tecnico, dunque, competente ma impotente e perciò inutile.

Francesco Merlo su Repubblica ha tracciato, a sua volta, un ritratto abbastanza agghiacciante del ministro Ornaghi, reggente del dicastero dei beni culturali, altro ministero al quale noi del mondo della musica siamo legati nel bene e nel male. L’ha dipinto come il Ministro che si lava le mani, chiamandosi fuori. Tralasciamo gli strafalcioni del suo direttore generale, Nastasi - come quello del divieto dell’esercizio della libera professione: solo uno che non ha cognizione di causa può prendere simili provvedimenti. Ma le nuove tragiche scoperte quasi giornaliere? Paestum, che è diventato un cesso all’aperto; e i direttori dei più grandi musei italiani che guadagnano 1700 Euro circa, un terzo di quanto guadagnano gli usceri dei palazzi, e i disastri quasi giornalieri di Pompei e di mille altri posti del paese che il resto del mondo vorrebbe avere per sé? Che fa il ministro?

Nella sua ultima uscita pubblica (alla Luiss di Roma, in un solenne convegno di marzo) ha promesso che manderà avanti la riforma dello spettacolo (c’è un disegno  di legge  già pronto, che pubblichiamo in queste pagine) ma che gli servono 10 milioni per metterla in atto e che questi soldi li cercherà. Siamo alle comiche.

Insomma più inutili ed inconcludenti di così dovevano toccare proprio a noi?

E poi c’è anche l’inconcludente capitolo sui tagli agli sprechi ed agli immeritati ed ingiustificati privilegi - questi ultimi il Governo osa addirittura chiamarli ‘diritti acquisiti’ mentre si tratta di ruberie compiute in forza del potere - dove siamo ancora a ‘buongiorno e buonasera’ come si dice a Roma.

In un paese ridotto così com’è, nonostante che il buon nome dell’Italia sia nuovamente salvaguardato, merito dei ‘professori’, quei cosiddetti ‘diritti acquisiti’ vanno comunque rivisti, perché in un paese allo stremo non può esserci un gruppo di mandarini di nessun valore e peso sociale che, senza merito alcuno, fa vita da nababbi.

E poi c’è il capitolo degli organi ‘costituzionali’, inviolabili , nonostante le quotidiane denunce. A giudicare dagli scempi quotidiani e dal disinteresse secolare, può solo la scuola non essere considerata organo ‘costituzionale’ da una nazione civile?