Tornerà a suonare, a risuonare, a cantare il Conservatorio Casella e le sue note voleranno ancora più alte echeggiando senza confini fra i campanili, i vicoli e le piazze dell’Aquila; risuonando soprattutto nei cuori di tutti coloro che qui sono nati o vissuti, coloro che in questa città hanno trovato ospitalità e sorrisi, coloro che l’hanno scelta per la propria formazione culturale, che l’hanno amata e ammirata per la sua bellezza, l’hanno apprezzata per la sua vitalità, l’hanno considerata a dimensione umana, fredda per il clima, ma così straordinariamente calda e avvolgente per generosità e capacità di accogliere.
CONSERVATORIO CASELLA. PRESENTE!
Una città in cui la storia, secolare e impegnativa, sgorga da ogni angolo di strada, mescolata alle voci cristalline e piene di speranza di quelle migliaia di giovani che l’hanno fino ad oggi popolata e che in questo passato si sono innescate con orgoglio e naturalezza per essere sostentamento e tramite fecondo del nostro futuro. Non so se nelle ultime settimane avete avuto la possibilità di visitarla questa città e di toccare con mano le sue ferite così profonde e laceranti: la sensazione è spettrale e il filtro di uno schermo televisivo non riuscirà mai a portare nelle nostre case l’odore di morte che invade le narici, il silenzio assordante delle macerie inanimate, l’assenza dello scorrere del tempo, fermo e immortalato alle 3,32 di quell’indimenticabile 6 aprile; eppure, in quello spettacolo di desolazione, chi questa città la conosce davvero e non può fare a meno di amarla riesce a scorgere e a sovrapporre nella sua mente immagini di rina- scita, di ricostruzione, di riscatto che non permettono alla rassegnazione di prendere possesso dei nostri cuori. Io l’ho provata questa sensazione e credo di poterla condividere con molti altri; l’ho provata anche e soprattutto quando, dopo lunghi e trepidanti giorni di attesa, sono finalmente riuscito ad entrare nei corridoi e nelle aule del ‘mio’ Conservatorio: da giorni lo osservavo dall’esterno e consideravo già positivo il fatto che le mura perimetrali esterne avessero più o meno resistito alla catastrofe… ma all’interno cosa mi dovevo aspettare? Cosa avrei ritrovato e salvato di quel luogo così importante per me e per le centinaia di persone che in ruoli diversi gravitano intorno ad esso ? Anche qui, prima ancora dei calcinacci e delle crepe, ciò che mi ha stordito è stato il silenzio, insopportabile e inconsueto per questo luogo, ed allora il primo pensiero, le prime parole che la mia testa ha elaborato e ancor di più che il mio cuore ha trasformato in una promessa e in un moto di orgoglio sono state: “Distrutto... tornerà a suonare”. Sì, il Conservatorio “A. Casella” tornerà presto a suonare!
SCUSATE IL RITARDO!
Music@ vi giunge con un mese di ritardo . Siamo stati distratti per un po’, da quell’orrendo mostro che s’è rifatto vivo la notte del 6 aprile. Il Conservatorio, come anche l’Università, ha pagato a caro prezzo il risveglio del mostro: la giovanissima Susanna Pezzopane, fra le nostre allieve più dotate ed entusiaste, è stata l’involontaria vittima sacrificale. La ricorderemo; del resto, come dimenticarla? Perché l’Aquila deve tornare a vivere, ed anche il Conservatorio. Le condizioni in cui il mostro ha ridotto lo sto- rico edificio che da tre anni ospitava il Conservatorio, nel monumentale complesso architettonico, a fianco della Basilica di Collemaggio duramente colpita, non sono disastrose. Almeno all’apparenza. Certo il mostro ha lasciato numerosi segni. Se ne vedono alcune tracce, perché non sono state identificate totalmente; le più gravi riguardano gli uffici, il cui tetto è letteralmente crollato, e le aule del glorioso Dipartimento di nuove tecnologie, che dovranno essere abbattute. Per il resto tracce, solo tracce, ma tante tracce, alcune ingannatrici che , solo più avanti, sveleranno il disastro che ancora nascondono. Lì prima di alcuni anni, non si potrà rientrare; sono i tempi tecnici per mettere in sicurezza l’intero edificio. Mel frattempo si sta cercando una sede alternativa, provvisoria, nel circondario - a L’Aquila sarà abbastanza difficile trovarla, anche se non si è abbandonata del tutto l’idea – per trasferirvi l’attività didattica del Conservatorio per gli anni necessari alla costruzione di un nuovo edificio piuttosto che la messa in sicurezza del vecchio, anzi antico. Vogliamo un nuovo Conservatorio; così, finalmente - complice l’orrendo spaventoso mostro - L’Aquila potrà avere un Conservatorio con la sede appositamente costruita; giacchè in quarant’anni di esistenza del Conservatorio aquilano, che fu sin da allora intitolato ad un grande musicista del Novecento, Alfredo Casella, non è stato ancora possibile realizzare. Intanto il Consiglio Accademico, riunitosi subito dopo il terremoto, ha deliberato di snellire le procedure di chiusura dell’anno accademico, per evitare agli studenti, ma anche agli insegnanti ( la maggior parte aquilani, anch’essi come gli studenti senza casa e senza più nulla , dagli strumenti ai libri dischi ecc…) ulteriori disagi. Gli esami si svolgeranno regolarmente, fa sapere la direzione, dal 15 giugno al 15 luglio, in sedi scolastiche vicine. Dal 18 maggio è di nuovo attiva la segreteria, alloggiata presso l’Accademia di Belle Arti ( rimasta in piedi, perchè costruita di recente e con sistemi antisismici). E questa è già una prima bella notizia. A 20 giorni dalla sua riapertura, la Telecom non ha ancora installato le linee telefoniche, senza le quali il Conservatorio è ancora muto. Per fortuna ch e c’è internet, dove- attivissimo funziona un forum imprescindibile e benedetto! E, a breve, si spera venga comunicato anche l’indirizzo della sede provvisoria dove riprendere regolarmente le lezioni il prossimo autunno. La seconda bella notizia è la solidarietà generale del mondo musicale per l’Abruzzo, L’Aquila, ed anche, specificamente, per il Conservatorio ‘Casella’. Tutti gli altri Conservatori italiani si sono mossi con iniziative speciali a sostegno; musicisti di ogni parte di Italia hanno offerto collaborazione, disinteressata; istituzioni musicali destinato il ricavato di concerti e rappresentazioni all’ Aquila; le riviste di musica italiane si sono immediatamente attivate in nostro favore, singoli teatri hanno inviato fondi raccolti attraverso specifiche iniziative. Insomma tutti hanno voluto dimostrare che il loro cuore in questo momento batte anche per l’Aquila.Come dimenticare l’importante, generosa iniziativa del quotidiano La Repubblica e della Provincia di Roma, e la generosità della Siae; e la promessa di Nicola Piovani – all’inaugurazione del nuovo Conservatorio , ha detto, io ci sarò, verrò a suonare assieme ai musicisti del ‘Casella’; e Renata Scotto, che con grande entusiasmo, s’è offerta di far da madrina al nuovo casella dell’Aquila. E poi Bocelli che canta al Colosseo per raccoglie fondi da destinare, specificamente, al Conservatorio, e il Concerto di Claudio Abbado e la sua Orchestra ‘Mozart’ per la musica all’Aquila? Questa grande gara di solidarietà ci commuove, ci sostiene e ci aiuta a vincere l’altra grande emergenza del momento: la paura. Nessuno lo dice, tutti pensano di dominarla, addirittura di averla sconfitta; ma in fondo la paura di tornare nei luoghi del disastro c’è. E, ad oggi, risolti i problemi logistici più immediati - non certo quelli della convivenza forzata nelle tendopoli od alloggi di fortuna – occorre vincere la paura perche dobbiamo e vogliamo ricominciare. E’ l’unica certezza. Siamo provati , siamo anche abbattuti - è inutile negarlo- ma non ci sentiamo sconfitti. Vogliamo ricominciare, dobbiamo ricominciare. E ricominciare ancora all’Aquila, sempre nell’amatissimo Conservatorio Casella.
APPELLO
Ed ora vogliamo rivolgere un appello a tutti i grandi architetti da tempo impegnati a ‘ridisegnare’ le città degli uomini. Regalateci il nuovo Conservatorio. Progettateci un Conservatorio che regga a qualunque scossa, dove possiamo sentirci sicuri e tornare a coltivare la musica con passione e gioia.
I soldi ci sono, e forse non è neppure difficile reperire entro breve un sito dove costruirlo. Nel giro di due o tre anni, L’Aquila potrebbe avere, finalmente un ‘nuovo’ conservatorio, il nuovo Conservatorio ‘Alfredo Casella’.
Bruno Carioti
Direttore del Conservatorio ‘A.Casella’. L’Aquila