Sottolineare la vocazione internazionale degli studi musicali sembrerebbe del tutto pleonastico, e speriamo che continui ad esserlo, specie nella declinazione europeista. Ormai per le giovani generazioni prendere un aereo per andare in una città europea non fa alcuna differenza con qualsiasi altro percorso in ambito nazionale. L’Europa, anche grazie all’Erasmus, è l’obiettivo abituale dei nostri studenti.
Gran parte di questo numero è dedicata ad un ampio reportage di un viaggio in una Hochschule tedesca, al centro sud della Germania. Mannheim non è una grande città, ma nei percorsi musicali gode di una buona considerazione e, grazie ad una mobilità Erasmus+, abbiamo avuto la possibilità di conoscere come si svolge la vita musicale in un’istituzione frequentata al 60% da studenti provenienti da altri paesi.
Abbiamo intervistato alcuni responsabili, alcuni insegnanti e un buon numero di studenti. A questi ultimi, come abbiamo scritto anche all’interno del dossier, abbiamo riservato lo spazio maggiore perché riteniamo che le loro storie siano di grande interesse e che l’ascolto della loro lettura della realtà musicale ci possa insegnare molto. Di diverse provenienze e dediti a diversi ambiti, strumentisti e compositori, ci hanno raccontato il loro vissuto, ma soprattutto le motivazioni e le aspirazioni. E siamo lieti che la natura non commerciale di Musica+ ci permetta di dedicare a musicisti come loro e come i loro insegnanti quelle attenzioni che altrove sono spesso riservate a personaggi supportati da major multinazionali o influenti uffici stampa. Non sfuggirà al lettore attento quale patrimonio di competenze e quanto investimento di risorse complessivamente sia dietro alle loro storie. Che siano beneauguranti per un futuro che riservi sempre più spazio e considerazione ai musicisti e alla musica d’arte.
Particolare importanza ha in questo numero la creatività compositiva contemporanea, oltre che nelle interviste a docenti e studenti di Mannheim, anche nell’annuale convegno organizzato dal “Casella”, momento di riflessione con ospiti di altre istituzioni italiane ed europee. Intorno a quali temi si sia poi incentrata una rassegna di musica contemporanea come la Biennale di Venezia è argomento di un altro interessante focus di questo numero.
Ci affacciamo poi per la prima volta nel mondo affascinante della liuteria visitando i laboratori dell’Academia Cremonensis, mentre continuiamo percorsi già iniziati nel mondo del jazz, questa volta con l’intervista alla quasi centenaria “Queen of Swing” Norma Miller.
Con un saggio sul rapporto con l’antico, giunge al termine la sezione che, in occasione del 70^ anniversario dalla morte di Alfredo Casella, ha pubblicato quattro nuovi contributi tratti dal Convegno organizzato dal nostro Conservatorio nell’ottobre 2015. Contiamo di avere all’orizzonte nel prossimo futuro ulteriori apporti a riguardo, dato che il 2018 porterà festeggiamenti per i cinquant’anni del Conservatorio “Casella” nei quali oltre a iniziative dedicate al musicista dell’intitolazione, la nostra istituzione si produrrà in ‘esercizi di memoria’ che ricorderanno figure importanti della propria storia. Come la pianista Lethea Cifarelli, raccontata in questo numero, indimenticata insegnante di tanti attuali insegnanti. Un’anticipazione dei tanti altri che un po’ alla volta ricorderemo, in questa animata galleria di passato, presente e futuro che vuole essere Musica+.
Carla Di Lena