Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, per sopperire alla improvvisa mancanza del grande organo Tamburini che si trovava nella chiesa di San Domenico, nacque il progetto di costruire un organo nuovo di zecca, anche se piccolo.
A seguito di una gara di appalto, la sua costruzione fu affidata alla ditta Gustavo e Francesco Zanin di Codroipo (UD).
In futuro, quando il grande organo sarà di nuovo utilizzabile, il nostro conservatorio avrà così due strumenti filologicamente differenti.
Il nuovo piccolo organo adatto alla letteratura antica e al perfezionamento della prassi esecutiva barocca ed il grande organo per il repertorio che va dal romanticismo fino ai giorni nostri.
Il nuovo strumento, posto in Aula Magna, è racchiuso in un'unica cassa in legno di rovere in stile nord-europeo con fregi in legno di tiglio intarsiati a mano. Il materiale fonico è composto da 508 canne distribuite su 10 registri. Le due tastiere hanno 56 tasti e sono ricoperti in ebano e osso, la pedaliera ha un'estensione di 30 pedali. I somieri sono in rovere, il mantice è a lanterna, i registri a pomello e la pressione di funzionamento è di 55 mm. L'accordatura è a 440Hz@20° mentre il temperamento è "Vallotti". Tutto secondo la classica tradizione barocca europea.
Claudio di Massimantonio
(Professore di organo e progettista del nuovo strumento)