Mercoledì 20 giugno 2018, il Dipartimento di Jazz del Conservatorio "Alfredo Casella" dell’Aquila, coordinato da Paolo Di Sabatino, presenta The Evolution of Solo Jazz Piano, progetto ideato da Michele Francesconi, docente di pianoforte jazz, e ispirato al celebre libro di Bill Dobbins, "Contemporary Jazz Pianist".
Al progetto parteciperanno la classe di pianoforte jazz, Massimiliano Coclite (docente di canto jazz) e Massimiliano Caporale (docente di composizione e arrangiamento jazz).
Nella stessa giornata, sarà possibile visitare in anteprima la mostra curata da Luca Bragalini (docente di storia del jazz) insieme al collezionista Vittorio Castelli: un vero e proprio racconto dell’evoluzione del disco, dai 78 giri ai Long Playing a 33 giri, passando per i V-Disc della Seconda Guerra Mondiale e numerose rarità. La mostra verrà inaugurata giovedì 21 giugno, in occasione della Festa della Musica, ed è allestita nell'Auditorium del Conservatorio. Sarà possibile visitare l'esposizione fino ai primi di settembre.
La lezione-concerto prende in esame il quarto volume del "Contemporary Jazz Pianist" di Bill Dobbins, metodo pubblicato nel 1988 in quattro volumi. In questo volume vengono presentate 24 variazioni dello stesso tema (costruito sulle armonie dello standard All of Me) come potrebbero suonarlo, in piano solo, 24 pianisti della storia del jazz, da Scott Joplin a Richie Beirach. Dobbins divide il lavoro in due parti, usando come spartiacque il bebop: i primi dodici, quindi, considerati pre-bebop vengono ascritti ai Traditional Styles, mentre i secondi dodici vanno sotto la definizione di Modern Styles.
Bill Dobbins insegna Composizione e Arrangiamento jazz e dirige l'Eastman Jazz Ensemble e l'Eastman Studio Orchestra. Come pianista si è esibito con orchestre classiche e ensemble da camera sotto la direzione di Pierre Boulez, Lukas Foss e Louis Lane, tra gli altri, e ha suonato e registrato con musicisti come Clark Terry, Phil Woods, Dave Liebman e Peter Erskine. Nel 1972, ha vinto l'International Gaudeamus Competition per interpreti di musica contemporanea ed ha vinto numerosi concorsi di composizione jazz tra cui l'Ohio Arts Council e il National Endowment for the Arts. Dal 1994 al 2002, Dobbins è stato direttore principale della WDR Big Band di Colonia, in Germania. Nel 2002 è tornato ad Eastman, pur continuando a lavorare come direttore ospite della WDR Big Band e della Metropole Orchestra di Hilversum. Le scuole di jazz di tutto il mondo hanno adottato i suoi volumi di trascrizioni di assoli di piano jazz e i suoi libri didattici.
Il lavoro effettuato da Michele Francesconi, insieme alla classe di pianoforte jazz, vuole indagare i processi stilistici, compositivi, di fraseggio e di forma che Dobbins ha mutuato dai grandi pianisti della storia del jazz.
Le variazioni sono interamente scritte e per questo possono essere suonate da pianisti che non improvvisano. L'obiettivo si sposta così su quella che Dobbins, nella sua prefazione al lavoro chiama “convincing rhythmic feeling”, più che sulla perfezione o sulla velocità dell'esecuzione.
Dal lavoro portato avanti nel “laboratorio” emerge un concetto importante, vale a dire, il jazz e l'evoluzione degli stili pianistici sono spesso frutto di una crescita collettiva, il risultato degli interventi di molti artisti, più o meno noti, che hanno tramandato e modificato il modo di suonare e di improvvisare negli anni. La lezione è naturalmente anche l'occasione per un confronto informale. Nel corso della giornata, il pubblico avrà modo di intervenire per discutere insieme.
Ingresso libero.