L'Aquila 14 aprile 2009
Voglio innanzitutto ringraziare tutti gli studenti, i docenti e i componenti del personale tecnico e amministrativo che oggi hanno partecipato all’incontro avvenuto all’Accademia di Belle Arti. Voglio ringraziare anche tutti coloro che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto per motivi di forza maggiore. Anche se non eravate fisicamente con noi lo eravate spiritualmente e questo ci basta.
L’incontro è stato amplificato dai media ed è stato trasmesso dal TG1 nell’edizione delle 13,30. Per noi è importante potere mantenere desta l’attenzione sul mondo dell’AFAM che, a causa delle sue dimensioni, rischia di essere soffocato da ambiti numericamente più importanti.
Domani mattina (15 aprile) riuscirò finalmente ad entrare nel Conservatorio e, se possibile, cercherò di recuperare i computer delle segreterie. Proprio dalla segreteria dovremo ripartire, ricreando il motore del Conservatorio.
Dal punto di vista operativo ci muoveremo in quest'ordine:
1. Riapertura delle segreterie e della direzione a L’Aquila in tenda o in bungalow o in container o in qualunque altra cosa che possa permetterci di lavorare in sicurezza. E' un segnale importante che spazza via anche le stupide illazioni di qualche idiota che va dicendo in giro che io vorrei portare via il Conservatorio dall'Aquila: a questi imbecilli dico solo di smetterla di spargere voci false e tendenziose e che sono pronte a tutelare la mia immagine anche ricorrendo alla magistratura.
2. Istallazione di un gruppo di tende o altro nel Parco della Transumanza (quello dietro il Conservatorio nel quale abbiamo fatto il concerto del quarantennale) nelle quali svolgere le lezioni che possono essere svolte in ambienti così particolari in assoluta sicurezza.
3. Nel frattempo i docenti che riescono ad organizzarsi autonomamente e se la sentono di fare lezione in ambienti esterni al Conservatorio – PURCHE’ SIANO LUOGHI SICURI - possono farlo dopo aver comunicato all’indirizzo
direttore@consaq.it il luogo dove fanno lezione e l’elenco degli studenti che partecipano alle lezioni. Successivamente risponderò in maniera formale e autorizzerò le lezioni. Se utilizzate strutture pubbliche o associative avremo la necessità di formalizzare la collaborazione attraverso apposite lettere di intesa.
4. Proprio in considerazione di quanto detto al punto 3., al fine di facilitare il più possibile gli allievi e non costringerli a eccessivi spostamenti nel corso della settimana, si dovrà fare in modo di svolger le lezioni in maniera da non far coincidere i giorni delle lezioni delle materie complementari con quelli delle materi principali. Le soluzioni possibili sono due: o dividere la settimana in due parti (p.es.: lun.mar.merc. lezioni principali – gio.ven.sab. lezioni complementari o viceversa) oppure alternativamente una settimana materie principali e quella successiva materie complementari e così via. Nei prossimi giorni vi comunicherò le decisioni sentiti anche i colleghi del Consiglio Accademico e quindi sarà necessario modificare il monte ore già presentato.
5. E’ mia intenzione limitare al massimo gli spostamenti dei ragazzi e tentare di concentrare il più possibile le lezioni a L’Aquila nelle tende o nei bungalow. Ho già preso contatto con la Provincia e spero che mi aiutino in questo senso altrimenti ho intenzione di muovermi autonomamente cercando benefattori che ci possano mettere in condizione di poter ripartire.
6. Ho già contattato il Ministero per capire come fare per superare le difficoltà burocratiche che si creeranno a proposito delle forzate assenze dal luogo di lavoro. Voglio rassicurare tutti quanti da questo punto di vista: nessuno perderà una lira di stipendio.
Per ora mi sembra di aver detto tutto. Solo un’ultima cosa. Sono orgoglioso di avere un corpo docente, un personale tecnico amministrativo e degli studenti come quelli che ho visto stamattina: motivati, pronti a reagire al fato malevolo, attenti alle esigenze degli studenti e attaccati all’Istituzione. Auguro a tutti i miei colleghi di avere dei collaboratori come voi. Grazie amici siete proprio fantastici!
Bruno Carioti